Backlink di qualità vs quantità: cosa conta di più?

La SEO è una disciplina empirica. E, come tutte le discipline empiriche, viene continuamente messa in discussione. Naturalmente questo vale anche per la SEO off page, alias SEO off-page, alias link building, e per le strategie che stanno alla base dell’inserimento dei backlink.

Per quanto riguarda le “strategie dei backlink”, esistono due filosofie contrapposte: da un lato ci sono i SEO che ritengono che a contare siano solo i backlink di qualità e, dall’altra, i link builder che considerano la quantità dei backlink più importante di qualsiasi metrica.

Qualunque sia lo schieramento scelto, l’obiettivo è sempre lo stesso: aumentare l’autorevolezza del proprio sito (o del sito del cliente) agli occhi di Google per migliorare i posizionamenti in SERP.

 

Contano di più i backlink di qualità o la quantità dei backlink? Questo è il quesito che tutti i SEO si pongono almeno una volta nella vita. In questo articolo cercheremo di rispondere una volta per tutte a questa domanda.

 

Backlink di qualità: pro e contro

I link builder che danno valore solo ai backlink di qualità, ovvero ai link che provengono da siti con una domain authority elevata, muovono le loro mosse da una considerazione ovvia: i backlink di qualità sono migliori… bhe, perché sono di alta qualità! Provengono da siti che non piacciono solo ai bot dei motori di ricerca, ma anche ai visitatori. Che trattano tematiche attinenti a quelli del sito linkato. E che spesso coincidono con siti verticali o giornali / periodici. Chi sostiene questa posizione parte da una considerazione difficilmente confutabile: maggiore è l’autorità del dominio, maggiori sono la qualità e, di conseguenza, il valore del link. Come dare loro torto?

Allo stesso tempo, però, i backlink di qualità hanno almeno due svantaggi evidenti:

  • se vengono acquistati, sono molto costosi (allo stesso modo, se sono naturali sono più difficili da ottenere)
  • sono naturalmente meno dei backlink che si potrebbero ottenere da siti di qualità media e medio-bassa.

 

Backlink di qualità: come riconoscerli?

Questa è la tipica domanda su cui i SEO di mezzo mondo si scannano da sempre. Il perché è presto detto: per valutare un backlink di qualità esistono più metriche. In questo articolo ne prenderemo in considerazione tre:

  • La Domain Authority di MOZ (DA): assegna a ogni sito un punteggio da 1 a 100; per farlo, prende in considerazione la storicità del dominio (più è vecchio, maggiore è l’autorevolezza), la sua complessità (se un sito è composto da numerose pagine, è più facile che ottenga un punteggio elevato) e il suo profilo backlink
  • La Zoom Auhority di SeoZoom (ZA): made in Italy, misura l’autorevolezza di un sito su una scala da 0 a 100; chi la utilizza, sostiene che sia più completa della Domain Authority di Moz (prende in considerazione anche le visite ottenute attraverso i motori di ricerca, ovvero il traffico organico)
  • La Semrush Authority: anch’essa da 0 a 100, è influenzata dal peso del profilo backlink del sito (contano sia la qualità sia la quantità dei backlink). La diffusione di questa metrica è penalizzata dal costo dei piani di Semrush, non proprio accessibile a tutti.

Personalmente, per valutare la qualità di un sito (e, di conseguenza, la qualità di un backlink) utilizzo sia la Domain Authority, che considero più stabile e affidabile della Zoom Authority, sia la Semrush Authority, ma non dimentico di dare un’occhiata anche al numero delle keyword posizionate nelle prime pagine della SERP (la pagina dei risultati di ricerca). D’altro canto, l’obiettivo della link building non è quello di portare traffico al sito linkato (questa è un’altra attività, assimilabile a quella dei PR), ma quello di rafforzare il profilo backlink del nostro sito per renderlo più autorevole.

 

Quantità dei backlink: pro e contro

Dopo aver visto le ragioni di chi prende in considerazione solo backlink di qualità, cambiamo fazione e diamo un’occhiata alle motivazioni avanzate dall’altro schieramento, quello dei SEO che danno più importanza alla quantità di backlink che a qualsiasi metrica. Chi sostiene questa posizione, si dimostra più preoccupato di ottenere i collegamenti che non della loro effettiva qualità, per cui compirà meno analisi, sceglierà i siti da cui farsi linkare più velocemente e, a parità di backlink, spenderà molto meno. Allo stesso tempo, però, accetta di accollarsi un rischio maggiore, aumenta le proprie possibilità di incappare in uno o più siti SPAM, e i backlink acquisiti avranno meno valore.

 

Qualità dei backlink vs quantità: cosa conta di più?

Conviene scegliere solo backlink di qualità o preoccuparsi unicamente della quantità dei backlink?

Come spesso succede, la risposta sta nel mezzo. Soprattutto se i link vengono acquistati, scegliere solo backlink di qualità renderà il profilo backlink più artificioso e, di conseguenza, meno attendibile: possibile, ad esempio, che un sito di ricette sia linkato solo da giornali e mai dal blog di un appassionato di cucina qualsiasi?

La scelta di schierarsi per una fazione o per l’altra non premia, tutt’altro. Per dimostrare che un sito è autorevole, servono backlink in quantità, ma ne occorrono anche di qualità. Del resto è fisiologico: un profilo backlink naturale annovera soprattutto link di media e, a volte, bassa qualità, ma anche qualche punta di diamante. L’importante, quando si studia la “strategia dei backlink”, è tenersi alla larga dai siti SPAM.